Halyna ha saputo illuminarsi la vita e la strada da seguire. Non una metafora, ma una realtà, perché Halyna è una vera artigiana, una delle poche paralumiste della zona in grado di riparare, creare, ideare e produrre da zero paralumi di qualsiasi genere e dimensione. Nel suo negozio-laboratorio di piazza Martiri Belfiore, nel quartiere di Santa Maria del Rovere a Treviso, l’aria che si respira è globale: la forza e la determinazione dell’Ucraina, lo stile veneziano, la trevigianità che si affaccia e chiede qualcosa di unico.
Camilla Menini è un mix di dolcezza e rigore, di capacità di impegno e altruismo, di coraggio e organizzazione. Oggi, a 59 anni, è moglie da 30 anni e madre felice di due ragazzi – Valentina di 24 anni e Antonio di 20 anni –, nonché prima presidente donna dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso, che conta quasi 1600 iscritti, e da oltre 20 anni socia di uno studio commercialistico nella Marca con dieci soci, due Of Counsel e tredici collaboratori. Ha contribuito negli anni alla crescita e alla carriera delle risorse dello studio, perché essere “un punto di riferimento” fa parte della sua genetica.
Riza ha 26 anni, una bimba, Arfa di 3 anni, un marito, Ariful di 32, e altre due bimbe in grembo, Atifa e Akifa, attese per fine ottobre. Alla data di pubblicazione di questa agenda avrà partorito le gemelle e sarà in maternità. Riza viene dal Bangladesh, è in Italia dal 2013 dove con i tre fratelli ha seguito i genitori per lavorare e costruirsi un futuro migliore. “Ho lasciato Comilla, la mia città, a 16 anni: lì avevo fatto studi di contabilità ma qui il mio diploma non era riconosciuto, per cui aiutavo anche come parrucchiera per arrotondare. Papà, grazie al lavoro in fabbrica, aveva affittato casa e ci poteva ospitare.
Adriana ha 54 anni, due bravissime figlie gemelle di 23 anni – Giada e Nicole, una studentessa e una lavoratrice –,e una grande passione per il volante.
È la prima donna a essere stata assunta ufficialmente come autista di autobus in ACTT – ora MOM – e la prima donna a guidare un mezzo pubblico nella Marca Trevigiana.
Raffaella è imprenditrice nel settore del benessere. Generazione baby boomers, famiglia con cinque figli, azienda famigliare, una vita di studi, feste, amici, sport, matrimonio felice e all’età giusta, nessun pensiero economico. Sposata con Manuel (e poi separata), ha due figlie: Martina, di 28 anni, e Benedetta, di 26, con una diagnosi di ritardo cognitivo e “border” rispetto al disturbo dello spettro autistico.
Alla data di pubblicazione di questa agenda, Vali ha 74 anni. Vive e lavora come sarta a Santa Maria del Rovere da 52 anni e per il vicinato è un’istituzione, benvoluta e rispettata da tutti. Con le sue mani d’oro, tanta pazienza e una macchina da cucire, veste e riveste tutto il quartiere, rimette a modello, rattoppa, rigenera, cuce e accorcia. Di fronte a un pezzo di stoffa, è in grado di trasformarlo in un’opera di creatività; restituisce a tutte le donne la propria taglia e a un abito vecchio dona nuova vita. Non applica alcuna tariffa e le centinaia di clienti versano offerte responsabili per ogni lavoro svolto. Ha un aspetto bello, giovanile, curato, accoglie tutti col sorriso e con parole gentili. Ha un suo “saper far tutto” che le viene sia dall’eredità materna – mamma sarta e ricamatrice, zie sarte, nonna sarta – sia dalla scuola di sartoria che ha frequentato fino all’adolescenza.
Elena Zennaro ha 25 anni, è trevigiana, diplomata al Liceo classico Canova, una laurea in giurisprudenza conquistata a Padova col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, un concorso già vinto in Tribunale, una grande sensibilità ambientale, un impegno concreto nel circolo di Legambiente, nonché tanta passione per amici, cinema e musica.
Elena al momento vive coi genitori, mamma Maria Teresa, laureatasi in Lettere dopo aver frequentato ragioneria, e papà Stefano, biologo. Ha un fratello più grande avvocato, oltre a una nonna materna di 89 anni che, assicura, è “la mia persona di fiducia, il mio faro che c’è sempre e sa dare i consigli giusti”.
Nataliya è ucraina di origine, ha 37 anni e vive in Italia dal 2008. La sua città è Vinnitsya, nell’area centrale del Paese, dove ha due splendidi nonni e parte della famiglia.
“Vivo in Italia da molti anni, ora abito a Maserada – racconta Nataliya – Ho un compagno che fa il ricercatore di polveri metalliche e un bambino di 6 anni, Mathias, che frequenta la scuola elementare; non sono sola perché vivono qui anche mia sorella e mia madre, ma il mio cuore batte per il mio Paese. Fortunatamente riesco a stare in stretto contatto con i miei nonni: Dimitri, professore di storia di 86 anni, e Valentina, professoressa di matematica di 80, due persone meravigliose che ricordano la Seconda guerra mondiale e che ora stanno affrontando con forza e orgoglio questa nuova e assurda guerra.
A vederla sembra una bottiglia di prosecco solo un po’ estrosa, con un’etichetta rosa fucsia. In realtà quelle prodotte da Vite in Rosa non sono solo bollicine ma frammenti di amore, pezzi di vita che nascono da una bella storia famigliare e che si proiettano in un futuro che è già presente. Nello splendore delle colline di Perine di Valdobbiadene Sara Carniel, 46 anni, è anima e forza motrice di questa azienda che nasce pochi mesi fa con la volontà di “rendere omaggio alle donne” e di estrarre il meglio da quei terreni così pregiati, appartenuti alla nonna prima e poi alla mamma, le quali hanno sempre promesso, nel grande mondo delle bollicine, di fare la differenza: per qualità, sensibilità, “estro”, competenza, amore, passione, creatività e fantasia.
Maria Teresa, naturalizzata trevigiana ma originaria di Velo d’Astico, in provincia di Vicenza, è una donna che porta straordinariamente bene i suoi 85 anni. Chi ha la fortuna di conoscerla si rende conto di avere di fronte non solo l’amica perfetta e gentile che tutti sognano, ma una persona profonda che ha sempre la parola giusta, buona, saggia, il gesto d’aiuto per tutti.
Prima di cinque figli (tre sorelle e due fratelli), madre maestra e padre lavoratore dipendente, ha sempre avuto una forte vocazione per la cultura: si è diplomata e si è laureata in Pedagogia a Padova (allora erano poche le donne che andavano in autonomia all’Università), facendo la pendolare e mantenendosi agli studi con l’insegnamento di quella che si chiamava “quinta preparatoria”.
Luciana Mellone è l’anima e il motore di un’impresa sociale che della nascita, della maternità e del sostegno all’infanzia ha fatto il suo core business. Luciana ha 57 anni, due figli (di 21 e 27 anni), un marito di origini veronesi che conosce fin da bambina, un padre istriano, ma vive e lavora a Treviso.
“Il tema dell’educazione – racconta Luciana – fa parte della mia formazione professionale. Ho studiato alle Magistrali, amavo la musica, suonavo il pianoforte, ho fatto il Conservatorio specializzandomi in canto e direzione di coro. Negli anni ’90 ho avuto la fortuna di entrare in Arci: ci sono rimasta quasi vent’anni ed è stata un’esperienza meravigliosa interamente dedicata alla musica e allo spettacolo.
Suor Teresa è la Direttrice della Domus Nostra di Quinto di Treviso, una realtà della Congregazione di “Nostra Signora della Carità del Buon Pastore” in cui è entrata a soli 19 anni. “Questa Congregazione, di antiche origini francesi, mi ha subito convinta. Mi attraeva la propensione alla marginalità, l’approccio al femminile, la profonda dimensione spirituale, la casa come dimensione di accoglienza. La nostra Madre Fondatrice, Santa Maria Eufrasia, diceva infatti che una persona vale più di un mondo”.