CE N’È PER TUTTI I GUSTI
La storia di Elisabetta – in arte Bettina – è una storia di coraggio, creatività, passione e fantasia. Bettina ha cinquantatrè anni, un marito, due figli adolescenti ed un’attività imprenditoriale: crea, produce e commercializza biscotti, sia dolci che salati nel trevigiano. “Ho iniziato questa avventura, forse follia” – racconta – “nel 2008, giusto un mese prima del grande crollo di Lehman Brothers. Ho lasciato un lavoro sicuro a Padova – in Safilo – dove ero stata assunta con la mia Laurea in economia aziendale, avevo due bambini, ero certa di saper fare i biscotti, ero supportata da mia sorella tecnologa alimentare e sicura dei consigli di mio marito. Grande visionario, uomo di marketing e di azienda, mi ha convinto della validità del progetto di impresa. Ci siamo fidati del nostro ‘sesto senso’, volevamo intraprendere questa strada per lasciare qualcosa di concreto ai nostri figli: era un progetto di famiglia.
La grande crisi ancora non si era palesata, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, per le giovani generazioni, trovare un lavoro. Siamo partiti da noi, dalla mia passione per i biscotti, da un’abilità molto semplice che ho coltivato molto coi bambini nella cucina di casa. In Francia avevo ammirato la formula ‘cure gourmande’, una distribuzione di biscotti sfusa davvero molto innovativa che in Italia mancava e che mi ha molto ispirato. Ha contribuito un cartello, visto per caso a Dosson: affittasi laboratorio di pasticceria. Era praticamente nuovo e pronto per l’utilizzo, non mancava nulla. In pochi mesi siamo passati dall’idea al progetto: mio marito ha mantenuto il suo lavoro a Verona per garantire la sussistenza della famiglia. Io mi sono licenziata, ho fatto i corsi necessari per l’haccp, mi sono assunta il rischio di impresa e con l’aiuto tecnico di mia sorella, le idee di marketing di mio marito, la mia passione e tanta fatica, abbiamo fondato una biscotteria con un marchio identitario: Biscotteria Bettina. Un prodotto semplice, sano, senza creme, fatto con materie prime di qualità, innovativo nella diversificazione dei gusti, ma basato sui principi della tradizione italiana. Nonostante la crisi mondiale, nel 2010 abbiamo aperto un negozio in centro, con i primi distributori di biscotti sfusi. Decine di tipologie e tante nuove esperienze gustative: grano khorosan per i dolci e curry per i salati, ne avevamo davvero per tutti i gusti. Ci siamo sbizzarriti in confezioni e sacchetti. Abbiamo assunto cinque donne appassionate in laboratorio: sperimentazione ed entusiasmo allo stato puro e senso di squadra tra donne. I nostri biscotti erano e sono distribuiti in bar, alberghi, ristoranti. Sono riuscita a tradurre – in forma di biscotto – il tiramisù trevigiano ed ho aperto la strada alla scatola di biscotti come cadeau tipico e turistico. Fin da subito, abbiamo pensato ad una produzione integrata e bilanciata col salato, per soddisfare i momenti del the e del caffè, ma anche per rendere omaggio all’altro grande rito trevigiano: l’aperitivo. Abbiamo sempre cercato di crescere proponendo gusti e sapori di ogni genere e regalando soddisfazioni e piaceri per il palato di privati, turisti, bar, ristoranti e alberghi. Non ho mai potuto fermarmi: la lista dei gusti si allungava sempre più, per far quadrare bilanci e produzioni, ho sacrificato tutto il mio tempo, ho sempre lavorato fino a tarda sera. Mi sono immersa nell’azienda per dieci anni: ho toccato con mano la responsabilità per i dipendenti, ho imparato, a mie spese, a trattare con fornitori e direttori di banca. La velocità ed il ritmo del lavoro mi hanno fatto perdere la dimensione del tempo che passa. Me lo hanno però ricordato i miei figli, nel frattempo diventati adolescenti e con bisogni importanti. Entrambi, uno con lo sport a livello agonistico, l’altra con lo studio all’estero e la scuola, hanno fatto scelte impegnative che voglio seguire. La mia vita è un turbinio che si divide tra nuovi impasti ed allenamenti dei figli, trasferte, partite, verifiche, partenze verso l’estero. A volte sento tutta la stanchezza. In questo ritmo di corse e appuntamenti, durante il lockdown, ho approfittato per rivedere le priorità ed organizzare il lavoro in maniera diversa. Sto imparando a delegare di più: ho trovato delle persone uniche e speciali che hanno creduto nella Biscotteria Bettina e che condurranno con me l’azienda. Mi sono stabilita obiettivi minimi ma sto iniziando a ritagliare qualche scampolo di tempo per me, per le cose che mi piacciono. I libri, i concerti, la bellezza. Voglio tornare al mare, a Venezia, al Lido, il luogo in cui sono nata e cresciuta e dove vive ancora mia mamma. Conciliazione è anche questo: saper rinunciare a qualcosa quando serve e dare il giusto peso alle cose, restando in armonia coi ritmi dell’azienda, anzi cogliendo di essa i valori principali che fanno crescere. Il lavoro restituisce dignità prima di tutto, ma anche arricchimento. Oggi so che i vasi dei miei biscotti sono lì, esposti, con tutte le loro etichette pensate una ad una: regalano bontà negli alberghi di luoghi meravigliosi del Veneto e dell’Italia, ma anche in tante case sono il segno di relax ed accoglienza. Raccontano una storia semplice ma vera, vissuta giorno per giorno, tappa dopo tappa, ricetta dopo ricetta, imparando prima di tutto a mettersi in gioco.”