Nataliya è ucraina di origine, ha 37 anni e vive in Italia dal 2008. La sua città è Vinnitsya, nell’area centrale del Paese, dove ha due splendidi nonni e parte della famiglia.
“Vivo in Italia da molti anni, ora abito a Maserada – racconta Nataliya – Ho un compagno che fa il ricercatore di polveri metalliche e un bambino di 6 anni, Mathias, che frequenta la scuola elementare; non sono sola perché vivono qui anche mia sorella e mia madre, ma il mio cuore batte per il mio Paese. Fortunatamente riesco a stare in stretto contatto con i miei nonni: Dimitri, professore di storia di 86 anni, e Valentina, professoressa di matematica di 80, due persone meravigliose che ricordano la Seconda guerra mondiale e che ora stanno affrontando con forza e orgoglio questa nuova e assurda guerra. Per loro, come per tutti e tutte noi, è una disgrazia terribile che li sta facendo invecchiare rapidamente. Per mia fortuna, fin dall’inizio del conflitto, sono sempre riuscita a restare in contatto con loro e ogni giorno riesco a reperire le informazioni in lingua originale e in tempo reale su quanto sta accedendo. Mia nonna è una donna modernissima, emancipata e intelligente; parlare con lei è come parlare con un’amica, mi ha sempre incoraggiata nel lavoro e nelle scelte personali.
Ora sta soffrendo terribilmente – come tutto il popolo ucraino del resto – a causa di questa ingiusta invasione. Riesco ancora a comunicare con molti amici, tutti rimasti legati alla casa e alla terra: alcuni stanno combattendo con un profondo e sincero senso di orgoglio, nessuno smette mai di sperare, hanno tutti fiducia nella giustizia. Le donne hanno un ruolo fondamentale in questo momento perché sanno fare tutto: nelle prime settimane cucivano reti per i militari e tuttora raccolgono gli aiuti. Siamo un popolo con la nostra dignità e ci stiamo difendendo”.
Nataliya ha una formazione linguistica – ha sempre studiato e parlato il russo –, ha vissuto e lavorato in Germania, è stata una ragazza alla pari. Ha una madre “apripista” che è venuta per prima in Italia e ha saputo costruirsi un lavoro e una casa; ha una sorella – Irina, di 36 anni – con l’animo artistico che abita a Venegazzù. Parla perfettamente l’italiano pur avendolo appreso da autodidatta e, grazie a questa abilità con le lingue, svolge mediazioni per gli ucraini che vivono in Italia. Si è inserita nel commercio e lavora in un supermercato di Spresiano. Concilia il lavoro con gli impegni famigliari come può – tra aspettative, aiuti dei suoceri, baby-sitter – ma sa rappresentare al meglio gli interessi dei colleghi, tanto che è delegata sindacale CGIL in azienda e segue da vicino la stesura del nuovo contratto nazionale del comparto in cui lavora: in questo senso si può ben dire che Nataliya è un modello di integrazione sociale e lavorativo.
“Oggi – spiega Nataliya – pur con gli impegni del bambino, svolgo con grande convinzione il mio ruolo di delegata sindacale. Ho sempre trovato colleghi solidali e ambienti di lavoro accoglienti. Abbiamo conosciuto molti amici, tutti molto disponibili, facciamo la nostra vita, frequentiamo gli altri bimbi e bimbe della scuola, ci troviamo bene dove siamo e ci siamo inseriti completamente. Mathias è nato qui in Italia, non parla l’ucraino ma mi capisce quando vede scendere una lacrima e ha già compreso fino in fondo le ragioni del nostro popolo. Gli ho promesso di portarlo dai bisnonni da più di due anni ormai: prima ci ha bloccati il Covid e ora la guerra, ma sono sicura che prima o poi riuscirò a fargli conoscere bene il mio Paese. La forza di mia mamma e la sapienza di mia nonna rappresentano una risorsa interiore che mi dà la forza di guardare sempre avanti. Le loro parole mi risuonano dentro ogni giorno e sono un distillato di saggezza: la vita è una battaglia eterna, il riposo sta solo nei nostri sogni, ama e rispetta le persone, la famiglia, i bambini, vai sempre avanti e non c’è modo di tornare indietro. Niente ci viene dato così facilmente ed è apprezzato così tanto come la gentilezza. Non risparmiare mai parole gentili per i tuoi cari. Pochi ma essenziali consigli che cerco di mettere in pratica. Sono i miei valori”.
vedere rinascere il mio Paese
“apprezza ogni momento della tua vita perché è unico”
il mio compagno, mia mamma e mia sorella
poter andare in Ucraina con Mathias