Monia Pio Loco Boscariol: un lungo cognome e un’unica grande certezza, la vocazione per l’agricoltura. A 43 anni, grazie alla genetica famigliare, può vantare un DNA molto ricco che le permette di coniugare la competenza tecnica con la creatività, e racconta “non riesco a stare ferma, le idee corrono veloci”. Nonno con incredibile fiuto per gli affari e nonna geniale e lavoratrice, seguiti da un ferreo papà, tutti vivaisti, hanno generato un mix esplosivo di capacità tecnica, visione strategica, tenacia, umanità e passione. Monia concentra in sé tutto questo. All’agricoltura e all’azienda di famiglia ci è arrivata (relativamente) tardi – dopo aver superato il diniego paterno e compiuto tutto il percorso professionale a ostacoli. “Finite le medie avrei voluto fare l’Istituto agrario per poi accedere alla Facoltà di Agraria, ma mio padre non ha voluto. Voleva a tutti i costi che facessi un percorso autonomo, staccato dalle scelte famigliari. Temeva che il peso dell’azienda ricadesse sull’unica figlia, come se fossi predestinata a restare lì. Ho quindi fatto il liceo scientifico, poi Urbanistica allo Iuav e – da urbanista già inserita nel mondo del lavoro – sono arrivata a un master in architettura del paesaggio a Firenze.